COME PUò IL MINIMALISMO AIUTARMI A SCONFIGGERE I DOLORI?
Forse ti stai approcciando al minimalismo, forse hai deciso di riordinare il tuo armadio e hai letto il libro di Marie Kondo “Il magico potere del riordino“, oppure semplicemente stai cercando una via per poter convivere con l’accettazione di una patologia cronica o riprendere in mano la tua vita in seguito ad un infortunio.
In questo blog voglio cercare di farti capire come il pensiero minimalista possa aiutarti a riprendere in mano la tua vita, partendo dall’armadio oppure da te stessa.
Per capire meglio come la corrente di pensiero minimalista possa aiutarci con i dolori fisici dobbiamo partire da che cos’è il minimalismo.
È una corrente di pensiero che si è sviluppata negli ultimi anni e che io personalmente ho conosciuto grazie a Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus “The Minimalist” con il loro docu-film Less is more
Il loro motto è LESS IS MORE dove si indica che meno cose abbiamo, meno preoccupazioni, meno impegni, più riusciamo a dare valore a quello che ci circonda.
SOLO COSE BELLE
Questo pensiero si può applicare in tutti gli ambiti della nostra vita, a partire dagli oggetti di casa nostra, passando per le relazioni e finendo anche nei nostri pensieri.
L’approccio è di consapevolezza interiore ed esteriore, quindi focalizzarci su cosa può essere la causa del nostro malessere interiore ed iniziare con piccoli passi a modificarlo.
Leggendo il libro di Irina Pontiga, SOLO COSE BELLE, mi sono accorta di questo fantastico metodo che utilizza per iniziare a migliorare la vita quotidiana.
Lo chiama il metodo dei “10 minuti” ossia, prendersi 10 minuti al giorno per riordinare un angolo di casa nostra, che può essere un cassetto, un’anta dell’armadio, la dispensa della cucina…
Questo metodo lo possiamo riportare alla fisioterapia;
in ogni seduta di fisioterapia, infatti, cerco sempre di trovare un movimento da ripetere a casa che occupi al massimo 10 minuti di tempo.
Questo esercizio ci aiuterà a prendere consapevolezza di come ci muoviamo, andrà a creare l’abitudine di dedicare 10 minuti a noi stessi, e aumenterà il nostro collegamento mente-muscolo.
Con il metodo dei 10 minuti ci ritroveremo ad aver fatto 70 minuti di attività fisica a fine settimana e 3650 minuti di attività fisica in un anno.
La costruzione dei collegamenti tra mente e muscolo è fondamentale per recuperare in seguito ad un infortunio o per imparare a modificare uno schema motorio.
Ecco le 5 abitudini minimaliste che ti possono aiutare nella vita di tutti i giorni:
- Lasciar andare i pensieri negativi; si potrebbe avere la tendenza a catastrofizzare il proprio problema avendo pensieri come “non tornerò mai più in forma” “non sarò mai più in grado di fare questo” “non riuscirò più a prendere in braccio i miei nipotini…” e via dicendo.
Saper focalizzarsi su pensieri positivi come ad esempio “stamattina sono riuscito a sistemare la casa senza avere dolore” “sono riuscito a fare una passeggiata di 5 minuti” aiuta il processo di guarigione e di consapevolezza del percorso che abbiamo intrapreso.
- Less is more: meno esercizi, ma più specifici. Smettere di andare a cercare tra i vari fitness guru o consigli in internet su come risolvere il proprio problema. Affidarsi al proprio fisioterapista che vi ha valutato e vi consiglierà dei pochi movimenti specifici per la vostra situazione sarà sicuramente più efficace dei 100 esercizi trovati su internet.
- Smettere di ascoltare il giudizio della gente; sentirete spesso persone che stanno peggio di voi, che sono passate nella vostra situazione e non sono mai tornate guarite, oppure che hanno fatto il vostro stesso intervento e stavano bene già dopo un’ora mentre voi ancora arrancate magari dopo 10 giorni. Basta. Sentire la storia degli altri non modificherà il vostro percorso riabilitativo. Ogni persona ha un passato motorio diverso, associato anche ad altre condizioni mediche che possono influire su una ripresa “nella norma”
- Avere meno oggetti/ausili per il nostro problema: rincorrere l’ultimo strumento su Temu o Amazon che promette di farvi tornare la schiena dritta, che promette di levare ogni tipo di dolore, creme per cavalli, creme all’arnica super forti, tutori, cerotti e chi più ne ha più ne metta. Questi strumenti distoglieranno solo la vostra attenzione dal problema, potreste anche trovare un beneficio iniziale, ma se non si rinforza il muscolo, non si recupera lo schema di movimento non si otterrà un vero e proprio miglioramento, rischiando solo di cronicizzare la vostra problematica.
- Inserire pratiche di meditazione o di mindfulness all’interno della vostra quotidianità.
Uno degli scopi del minimalismo è imparare a vivere il presente, il qui e ora. Pratiche di meditazione o di mindfulness possono aiutarti ad ascoltare il tuo corpo e i segnali che ti manda. Inoltre possono essere un ottimo strumento per gestire le fasi di dolore acuto, regolarizzando il respiro.
Il minimalismo è un atteggiamento che come abbiamo visto può essere applicato in molti ambiti della vita.
Fammi sapere se ti va come ha cambiato la tua e se lo hai trasferito in altri ambiti all’infuori del riordino di casa.
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